“La speranza è l’ultima a morire”, così recita un famoso adagio… ma oggettivamente anche i più speranzosi hanno ormai poca fiducia nel futuro.
Vincere ad Edimburgo, si sapeva alla vigilia, sarebbe stato difficile, almeno per l’ItalRugby di questo deprimente “Sei Nazioni 2021” ma almeno ci si aspettava un’Italia gagliarda fin da subito e sempre sul pezzo.
Ad onore del vero bisogna però dire che segni di risveglio ci sono stati, solo che sono durati la miseria di 6 minuti. Tanto ha impiegato infatti la nazionale azzurra per entrare nel match, segnando la prima meta dalla partita, e per uscirne altrettanto velocemente come vi era entrata.
Dopo la meta di Bigi, trasformata da Garbisi, la Scozia ha impiegato 4′ per segnare la meta del 5-7 e altri 3 per sorpassare sul 12-7.
Al 17′ arrivava l’ultimo sussulto azzurro con un bel piazzato di Garbisi (12-10). Da lì in poi si assisteva però ad un lungo monologo scozzese.
Al 20′ Mori si beccava un cartellino giallo, peraltro evitabilissimo, e la Scozia andava altre due volte in meta, con Graham e Jones, chiudendo il primo tempo sul 24-10. L’Italia, in difesa commetteva troppi errori, tanto da concedere il punto di bonus in soli 29 minuti (!) di gioco.
Ci si aspettava dall’Italia almeno un sussulto al ritorno in campo dopo la pausa lunga e invece, pronti-via, arriva al 44′ la meta di Cherry (31-10).
Nonostante la Scozia giocasse un rugby tutt’altro che trascendentale, l’Italia era troppo imprecisa e fallosa (ben 3 cartellini gialli), oltre che mancante di un’accettabile fase difensiva. Troppi i placcaggi sbagliati e i placcaggi rotti dagli scozzesi (ben 13 in 64′ di gioco) e nessuna fase di gioco a cui appigliarsi per non sprofondare sotto il peso delle mete scozzesi, che a fine gara saranno ben 8, per il 52-10 che chiude un “Sei Nazioni” tutto da dimenticare per i colori azzurri.
Eppure per l’ItalRugby i presupposti, dopo un più che discreto Autumn Nations Cup, erano ben diversi. Ci si aspettava un passo in avanti che invece non c’è stato. Si sono viste buone individualità come Varney, Garbisi e Ioane, per fare un paio di nomi, ma queste rischiano di perdersi se non si corregge subito il tiro.
Purtroppo però non si può pretendere una nazionale vincente se a livello di club arrivano perlopiù sconfitte. In Pro14 il Benetton è a quota 0 vittorie e 14 sconfitte, le Zebre invece poco meglio con 4 vinte e 12 perse. Il campionato italiano invece è di livello troppo basso per essere probante per i giocatori potenzialmente arruolabili per la nazionale. Temi che la nuova presidenza federale dovrà affrontare quanto prima, se non vogliamo che il treno, dove faticosamente siamo riusciti a salire 20 anni fa, riparta senza di noi a bordo.
L’Italia si appresta quindi a concludere (mancano da disputare solo i test estivi) l’ennesimo anno “Zero” dal 2001 a questa parte… a quando l’anno “uno”?
Il tabellino
Scozia: 15 Sean Maitland, 14 Darcy Graham, 13 Huw Jones, 12 Sam Johnson, 11 Duhan van der Merwe, 10 Stuart Hogg (c), 9 Scott Steele, 8 Matt Fagerson, 7 Hamish Watson, 6 Jamie Ritchie, 5 Grant Gilchrist, 4 Sam Skinner, 3 Zander Fagerson, 2 David Cherry, 1 Rory Sutherland
mete: Cherry (10′, 45′), van der Merwe (15′, 72′), Graham (22′), Jones, Steele (53′), Johnson (65′)
trasformazioni: Hogg (16′, 46′, 54′, 66′, 73′)
punizioni:
Italia: 15 Edoardo Padovani, 14 Mattia Bellini, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Federico Mori, 11 Montanna Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney, 8 Michele Lamaro, 7 Johan Meyer, 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Marco Riccioni, 2 Luca Bigi (c), 1 Danilo Fischetti
mete: Bigi (7′)
trasformazioni: Garbisi (7′)
punizioni: Garbisi (17′)
Per info: https://www.world.rugby/ – https://www.federugby.it/ – https://oggisport.it/category/altri-sport/rugby/ – https://www.sixnationsrugby.com/it/calendario-e-risultati/