Stagione MotoGP esaltante per la Suzuki con Joan Mir ad un passo dalla vetta. Davide Brivio parla di ipotesi Dovizioso tester e di un team con Valentino Rossi.
Suzuki vive uno dei suoi migliori periodi dal suo ritorno in MotoGP. Al Montmelò le azzurre di Joan Mir e Alex Rins sono salite entrambe sul podio. A dimostrazione che la GSX-RR si sta rivelando la moto più costante in griglia, su ogni tipo di tracciato: Austria, San Marino, Catalunya. Tanto da fare un pensierino sul Mondiale, ora che la vetta dista appena 8 punti.
Davide Brivio preferisce restare con i piedi a terra, sa che basta un risultato opaco per ribaltare una classifica molto stretta e imprevedibile.
Nel 2019 Rins ha conquistato due vittorie, ma non era così vicino come Mir alla leadership della classifica. “Non siamo i più forti in termini di velocità, ma ora riusciamo a difenderci in quell’ambito – spiega il team manager a Paolo Ianieri de ‘La Gazzetta dello Sport’ -. Se eravamo competitivi in Austria, pista per moto veloci, vuol dire che andiamo forte anche su tracciati sulla carta sfavorevoli“.
A Joan Mir però manca ancora la sua prima vittoria in classe regina, anche se ad Hamamatsu sono già abbastanza soddisfatti. “Il problema positivo è che stanno aumentando le aspettative anche all’interno di Suzuki. In Giappone sono gasati. I manager ci fanno i complimenti, chiedono…“.
Sono giorni importanti per il mercato piloti, in vista del prossimo anno. Dopo l’annuncio dell’approdo di Rossi in Petronas arrivano novità da Ducati: è fatta per il passaggio di Pecco Bagnaia dal team Pramac al team ufficiale, dove affiancherà Jack Miller. In Pramac la coppia sarà invece Martin-Zarco. La Ducati vuole puntare su un pilota di talento, determinato e volenteroso perché come successo con Lorenzo, dopo un anno di apprendistato con la Desmosedici, Pecco ha stabilito una serie di prestazioni convincenti con uno stile di guida che sfrutta la percorrenza in curva che sembrava proprio il punto debole della Rossa da ormai un paio di anni a questa parte.
Pecco conclude il messaggio: “Oggi sono la persona più felice del mondo, per me è un sogno che si avvera: essere un pilota ufficiale Ducati è sempre stata la mia ambizione e ci sono riuscito insieme a tutti coloro che hanno sempre creduto in me anche quando le cose non andavano nel migliore dei modi. Un grazie speciale a Claudio Domenicali, Gigi Dall’Igna, Paolo Ciabatti e Davide Tardozzi per la fiducia, al Pramac Racing Team che mi ha accolto come una famiglia e alla VR46 Riders Academy che mi ha sempre sostenuto in tutti questi anni”.